martedì 12 luglio 2016

Annata decisamente no per il basket.

I nostri nonni dicevano: "anno bisesto, anno funesto".

Non ci eravamo ancora ripresi dallo shock per aver perso un fenomeno come Bryant, che sono arrivate subito sul coppino tre mazzate una peggio dell'altra:

- Rimantas Kaukenas ha pensato che con 13.6 punti di media, 50% da due, 44% da tre, 86% ai liberi negli ultimi playoff per uno di 39 anni potevano essere un buon modo per ritirarsi da fenomeno.
- L'Italbasket, che avrebbe dovuto dominare il PreOlimpico organizzato a Torino, con tanto di sorteggio favorevolissimo, ha perso la finale con la Croazia.
- Ieri Tim Duncan, anche lui giunto agli "anta", ha detto che in carriera aveva vinto abbastanza e che le sue ginocchia avevano bisogno di riposo totale.

La Nazionale è stata una delusione incredibile: 2 giocatori NBA e mezzo (Bargnani è il mezzo), più giocatori di un "certo livello" come capitan Datome (ex NBA pure lui), Hackett, Gentile, Melli e compagnia ballante, non sono bastati per asfaltare la Croazia...
Gallinari (che per carità arrivava da un lieve infortunio) non la buttava dentro manco in una vasca da bagno, Belinelli con lo zigomo rotto comunque ha fatto il suo, seppur limitato dal mascherone, Datome sottotono, spossato da una stagione pesantissima terminata pochi giorni prima dell'inizio del torneo, Bargnani decisivo nei momenti "meno decisivi", Gentile che non si è capito se fosse lo stesso dell'europeo (e la cazzimma??? era stanco pure lui???), in finale siamo stati mantenuti a galla da un Melli in stato di grazia e un Hackett che forse è stato il migliore dei nostri in tutto il torneo.

Messina poi sinceramente mi aspettavo che impostasse il gioco in maniera diversa. Non basta difendere alla morte, bisogna poi buttarla dentro. Da rivedere la fase offensiva: secondo il mio modestissimo parere troppo confusa e approssimativa, affidata ad un gioco troppo imperniato sul tiro dal perimetro (5/21 da tre punti in finale, per capirci....)
Comunque nel ranking FIBA non siamo ultimi, siamo ben 34esimi: dietro a Macedonia, Panama, Finlandia e ben lontani da squadroni come Filippine, Portorico, Angola e Venezuela. Ridicolo!!!

Di Kaukenas e Duncan francamente non saprei che dire: rischierei di essere prosaico ed enciclopedico, elencando l'infinita quantità di titoli ed encomi ricevuti da due che la pallacanestro non la giravano. LA SPIEGAVANO.
Mi limito a dire che prima o poi gli "anta" arrivano per tutti: la testa tiene ancora, quella continua a lavorare alla grande, ma il corpo non la segue più. Hai continui dolori che non riesci a recuperare da un allenamento all'altro e quando sei in campo, devi confrontarti con ragazzi che hanno 15 anni meno di te, che vanno a 200 all'ora, all'apice della forma fisica e la tua esperienza non basta più.

Il rimpianto è che, per giocatori così, gli "anta" vorresti che non arrivassero mai, perché in fondo, vedere giocatori come Bryant, Kaukenas e Duncan, seppure così diversi l'uno dall'altro, è una gioia per gli occhi.
Giocatori così diversi per carattere, stile di gioco, storie di vita vissuta... Però in comune avevano serietà, passione e dedizione totale per il loro sport; una vera lezione di vita per tutti, sportivi e non.

© ADBT Livorno Ferraris


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