martedì 3 febbraio 2015

Senior con il dubbio.

Giovedì  al Palapossis è andata in scena l'ennesima sconfitta dei senior, vi avverto: sarò un po' lungo, ma credo che ne valga la pena.

Lo so, la notizia della sconfitta può sembrare sconfortante, brutta, l'ennesima di questa stagione amarissima e avarissima di risultati, tuttavia, dicevamo, c'è un dubbio. Sì ma quale?
Ve lo dico dopo.

Premessa: questa partita faceva ancora parte del girone di andata, ed era una delle due partite che ancora dovevamo recuperare da prima di Natale, la seconda è quella contro Cigliano che giocheremo il 17 marzo, e si disputava contro l'avversario più temuto del girone. Il Cavagnolo arrivava infatti a Livorno con il punteggio PIENO e una sequenza di vittorie con distacchi di 20, 30, 40 punti.


Al contrario noi eravamo reduci dalla seconda vittoria, maturata contro l'unico avversario che finora non è riuscito a prendere punti, niente di consolante ed entusiasmante, soprattutto se sommato alla sequenza di sconfitte maturate nel girone d'andata....

I bookmakers, semmai ve ne fossero per un campionato dei CSI, ci avrebbero dato per perdenti ancor prima di iniziare.

Invece la partita inizia e, nonostante le bocche da fuoco di Cavagnolo bombardino da tre con la precisione di missili teleguidati (30 punti con tiri da tre e una ventina con tiri da fuori area nell'arco della partita), riuscivamo a tener botta: merito di una buona fase difensiva e una convincente fase d'attacco. Il primo quarto ci vedeva davanti: 18-17, sembra incredibile, ma è la verità.

Il secondo quarto inizia all'insegna dell'equilibrio, ma non c'è più la giusta grinta del primo quarto, così sul finale l'avversario allunga.

Nulla di grave, se non fosse che nel terzo quarto iniziamo mosci, e l'avversario allunga ancora continuando a segnare da fuori, ma negli ultimi minuti della terza frazione succede qualcosa nelle teste dei nostri: la difesa torna ad essere intensa, il pressing si fa asfissiante e riusciamo a recuperare palloni.

Nell'ultimo quarto, continuiamo a pressare e correre come forsennati, riusciamo a ridurre il gap arrivando fino al -9, purtroppo però la rimonta finisce qui, dopo una partita a tratti bellissima, non siamo riusciti a raggiungere l'ennesimo avversario solido e consistente, ma probabilmente alla nostra portata.

Insomma, hanno vinto di 20, 30 40 punti con tutti. Non con noi. Ecco il dubbio: come mai????

Il dubbio

Analizzando un po' l'andamento delle nostre prestazioni, la sintesi delle nostre partite è più o meno questa:
Opzione 1: partiamo male giocando i primi 10 minuti malissimo e gli altri trenta alla pari con l'avversario (vedi Santhià e Golden River)
Opzione 2: partiamo benissimo, poi abbiamo un calo drastico a metà e poi ci risvegliamo alla fine, quando ormai è troppo tardi (vedi Mooskins, Canavese, e in parte Pollone).
Considerando che:
Nessuno era "stanco" a fine partita.
Nessuno era palesemente "stanco" durante la partita.
Siamo allenati per correre (chi più chi meno) per tutto l'incontro.
La domanda, anzi, le domande sono queste:
Sarà mica una mera questione di testa?
Abbiamo paura di vincere?
Cosa ci manca per mantenere continuità di rendimento?
Perché ce la giochiamo con tutti ma non riusciamo a vincere?
I dubbi rimangono.

Abbiamo però un paio di note positive su cui ragionare.
L'esperienza serve sempre, Grimaldi, Ferrato e Sereno, ne sono l'assoluta rappresentazione, ma è servita tantissimo anche la grinta di Grlic e di Cisse, che quando prendono coscienza delle loro doti fisiche e atletiche e perché no, tecniche, ci regalano emozioni. Poi c'è il "buon" Gambarotto che se non rischiasse di menarsi ogni volta con gli avversari sarebbe anche meglio; va detto che spesso non lo fa apposta (NB: spesso, non sempre), ma noi gli vogliamo bene e ci piace così, polmone e stomaco della squadra, ultimamente uno dei migliori in campo.
Nota di merito per il buon Antoniotto, che nonostante la forma fisica non al top, ha sfoderato una prestazione di qualità, mettendo a segno 8 punti segnando in momenti critici per la squadra.
Il lavoro di squadra è determinante: quando lavoriamo come gruppo riusciamo ad esaltare le caratteristiche dei singoli, viceversa, non riusciamo a imporre il gioco con i soli exploit dei singoli.

MVP: Ivan che, compiaciuto del suo stato di grazia, supera la metà carpo con un palleggio dietro la schiena sorridendo all'avversario appena battuto, è una di quelle cose che vorremmo vedere sempre (NB: sempre, non spesso).
Erano tre anni che aspettavo di vedere vedere in partita un Ivan così. E ho detto tutto.

Mi manca un Cisse in tripla doppia. Riuscirò a vederlo prima o poi? Forse sì, se ci crede anche lui.

Tabellini
Sereno 13, Gambarotto 6, Grimaldi 10, Antoniotto 8, Grlic 6, Ferrato 6, Cisse 7, Falchetti 2, Rubino, Terzago,  Osta, Catena.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti saranno controllati dall'Amministratore del blog prima di essere pubblicati.

Sharethis small