giovedì 3 dicembre 2015

Senior maschili impantanati

Come ogni anno, quando si presenta la partita con il Canavese c'è sempre la stessa ansia: quella di fare una figuraccia contro giocatori esperti e smaliziati sì, ma che fisicamente, almeno sulla carta (d'identità, ovvio), dovrebbero subire il nostro gioco basato sul contropiede e sulla velocità d'azione mentre invece si risolve tutto con la solita prestazione di cacca.

Anche questa volta non ha fatto eccezione.

La partenza, seppur non troppo sfavillante, ci vedeva prendere in mano le redini del gioco, controllando un leggero vantaggio fino alla fine del primo quarto.
Al termine del secondo la rimonta degli eporediesi li vedeva in vantaggio di un possesso all'intervallo lungo...

Fin qui sembrava una partita come al solito. Noiosamente combattuta ed equilibrata con continui ribaltamenti di campo senza vedere canestri per minuti e minuti, ma tutto sommato giocata con un certo impegno e intensità.

Poi il rientro dall'intervallo con il solito black out di cui va trovata l'origine.
La mia idea, non condivisibile, per carità, è il calo di concentrazione causato dal rientro blando dagli spogliatoi: mentre gli eporediesi ripetevano un leggero riscaldamento due file palloni a destra, noi eravamo seduti in panchina a guardarli. Ci sta la stanchezza, ma se è vero che il riscaldamento moscio prima dell'inizio della partita influisce negativamente, forse anche stare in panca nell'intervallo non aiuta... 

Chissà, sarà un'insieme di cose. E' probabile che i fattori scatenanti dell'ormai tradizionale terzo quarto soporifero siano da ricercare altrove. Ma vanno ricercati, altrimenti siamo fregati.

Altro problema è stata la nostra totale incapacità di imporre il NOSTRO ritmo, anche quando eravamo avanti, ma di adattarci al ritmo blando degli avversari che così si sono trovati a sguazzare in acque a loro favorevoli.

Il terzo problema è sicuramente legato ai falli di frustrazione commessi: troppi e sciocchi. Regalano tiri liberi agli avversari che a differenza nostra (quarto problema) li segnano. Noi abbiamo percentuali inferiori al 50%.

Quinto ed ultimo problema: le scelte sbagliate. In questo calderone ci si mette tutto: tiri presi con troppa fretta e azioni che durano 5 secondi, zero penetrazioni, penetrazioni al momento sbagliato, falli inutili, passaggi impossibili... 

Ci vorrebbe uno psicologo, seriamente! Perché tutto questo è riconducibile a problemi di testa, più che di gioco e di capacità individuali.

Niente tabellini né pagelle. I tabellini perché non ho il referto, le pagelle perché abbiamo fatto tutti pena.
Forse l'unico che si merita un plauso è il Mancio che con la caviglia infortunata ha corso e giocato dando tutto.


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