domenica 30 novembre 2014

TURUTUTENA

Inizio di campionato amaro, aspro, dal sapore terrificante per gli esordienti dell'altrettanto esordiente Luca Grimaldi che, nella giornata di ieri, dopo anni passati ad essere il capitano di mille battaglie con la jersey rossa dell'ADBT, prendeva posto in panca come "head coach" di una squadra giovanile.

Speravamo in un esordio francamente diverso, non tanto per il risultato, perché la sconfitta ci può anche stare se l'avversario è preparato, ben rodato e ben allenato, la sconfitta in fondo è sempre una brutta eventualità che nello sport può capitare, tuttavia noi non ci riferiamo a questo.

Ci riferiamo invece al risultato finale di 4 a 108 (sì avete letto bene: quattro a cento otto), che non sottolinea una superiorità sportiva del vincitore, ma che UMILIA e MORTIFICA l'avversario.

Abbiamo recenti esempi sportivi, anche in ambito calcistico, in cui il Brasile viene umiliato in semifinale a casa sua dalla Germania; ma sono professionisti, adulti, sono uomini che devono accettare la sconfitta, e chi vince con distacco è quasi "moralmente" obbligato a farlo: sarebbe più umiliante vedere che chi sta dominando ti da il contentino.

Ma qui si tratta di bambini!!! Di bambini che si stanno appassionando ad uno sport, che con fatica cerchiamo di raccogliere a scuola, all'oratorio, al campetto, e cercando di farli appassionare ad uno sport che in Italia non ha lo stesso appeal del calcio...

A quell'età non è uno sport. Non c'è competizione. E' un gioco e in quanto tale deve essere divertente.
Divertente per tutti. Non solo per chi "vince".

Vincere con 104 punti di vantaggio è divertente, sì, ma per chi perde è un'umiliazione. E a quell'età le umiliazioni hanno il sapore di un bicchiere di cicuta misto a candeggina!

A questi livelli quando vinci di 40 e hai i punti in tasca devi mollare un po' il tiro, lasciando divertire anche gli altri bambini, perché stanno giocando anche loro, quindi hanno tutto il diritto anche loro di divertirsi, altrimenti c'è il rischio che i tuoi si trovino a giocare da soli.

Un'ultima cosa, vi consiglio di leggere anche questo articolo tratto dalla Gazzetta dello Sport che abbiamo postato due anni fa.


NB: il titolo lo capirà chi era al PalaPossis, o forse lo capiranno anche gli altri.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti saranno controllati dall'Amministratore del blog prima di essere pubblicati.

Sharethis small